L’intervento del Grillo di Bagheria al Consiglio Comunale aperto dell’8 Agosto 2012
Ecco il testo che l’attivista del Grillo di Bagheria, Patrizio Cinque ha oggi letto in aula durante il Consiglio Comunale aperto convocato per affrontare i problemi derivanti dall’abbandono del territorio bagherese da parte di alcuni enti come l’Agenzia delle Entrate, l’Ufficio distaccato del tribunale e la SERIT.
“Ringrazio l’Amministrazione per l’apertura alla cittadinanza e il consigliere Piero Aiello per aver sollevato il problema. Oggi riporto le riflessioni che i cittadini hanno fatto sui temi trattati oggi in Consiglio. Sarò sintetico.
Riguardo la chiusura dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di via Mattarella, e l’accorpamento del sezione di Bagheria con il Tribunale di Termini Imerese, riteniamo che le informazioni fornite dal sindaco siano abbastanza soddisfacenti. Tuttavia il nostro auspicio è che il Sindaco e le Istituzioni che ci rappresentano sollecitino il Governo ad una revisione della manovra salvaguardando la presenza di tali uffici nel territorio di Bagheria.
Diversa è la situazione per quanto riguarda la SERIT, dove il Comune può e deve fare qualcosa di concreto. Il nostro modesto suggerimento, da cittadini, è che il Comune sfrutti a suo favore ed in favore della cittadinanza che egli rappresenta la chiusura degli sportelli Serit a Bagheria, attivando ed accelerando tutte le procedure che portino alla riscossione diretta da parte del Comune.
La facoltà di poter gestire direttamente i rapporti con il contribuente consentirebbero, oltre ad una più rapida riscossione dei tributi e minori oneri di spesa, tenendo conto che il personale e gli strumenti sono già in dotazione a questa amministrazione, anche un più proficuo e fiduciario rapporto con il contribuente stesso, potendo modulare, con migliore lungimiranza e selettività: penalità, sanzioni e condizioni per il cittadino, primo fra tutti la riduzione del cosiddetto aggio, ossia la penalità nel caso in cui la cartella non sia pagata entro i 60 giorni dalla sua notifica.
Più forze politiche propongono di sfruttare l’art. 1, comma 2, lett. o) della legge 148/2011, che consente agli enti locali interessati di richiedere il mantenimento degli uffici soppressi, facendosi integralmente carico delle spese relative al loro funzionamento. Ma non si capisce perché questo sacrificio debba essere fatto per un ente, SERIT, che, come dicono le fonti di informazione, supportati dai sindacati:
“…è in rosso. Già nei giorni scorsi Cisl e Fiba siciliane lo avevano annunciato, “rischia d’implodere e di finire come carrozzone al traino di un governo regionale di mera occupazione elettorale”. Serit è una società in grave crisi finanziaria ed economica senza alcuna strategia o direzione all’orizzonte che possa ristabilire la situazione. Sempre secondo i sindacati, perde circa 1 milione e mezzo di euro al mese e ha chiuso il 2011 con un conto economico in rosso per 21 milioni. E stando alle ultime novità dalla Regione, il governo avrebbe deciso di derogare al provvedimento di contenimento della spesa pubblica equiparando il compenso per il direttore di Serit a quello di dirigente generale della Regione, circa di 175 mila euro.”
La politica può dare delle risposte. La nostra, se permettete il gioco di parole, è di smettere di essere SERIT.
Infine un’ultima annotazione: Bagheria non rischia il declino, Bagheria è già in declino, e le cause di questo effetto non sono da ricercare soltanto negli argomenti di cui oggi stiamo trattando.”