by Salvo Maggiore | novembre 6, 2012 3:00 pm
La contraffazione dei prodotti alimentari e dei marchi è il segnale di organizzazioni mafiose a monte.Oltre ad arrecare danni all’UE, le manipolazioni alimentari vanno a danneggiare in primis i cittadini, la loro salute e le loro tasche ma nonostante tutto il fenomeno è in aumento. Esiste, poi, la criminalità agricola che negli ultimi 5 anni ha visto circa 25 mila imprese chiudere per usura e debiti e oltre 350 mila agricoltori subire danni della criminalità. E intanto sulle nostre tavole arrivano prodotti ortofrutticoli ricchi di pesticidi cancerogeni.
La criminalità alimentare è un fenomeno, soprattutto negli ultimi anni, in forte aumento e vista la dannosità di massa che può apportare ai cittadini diventa sempre più un terrorismo alimentare. La criminalità –camorra,’ndrangheta e mafia- in toto è interessata, indistintamente, all’agro-alimentare perché ‘terreno’ fertile e duraturo, visto che gli alimenti sono bisogni primari necessari. Per le mafie investire nell’agricoltura e nell’alimentazione significa avere garanzie certe. E così accade sempre più spesso che i clan accorpano ettari di terreni, li acquistano e lì investono costruendo centri commerciali che servono a sbaragliare la concorrenza, strozzando il mercato locale e tenendo in pugno l’economia del posto. L’agricoltore, sfavorito dal suo lavoro isolato, molto spesso è una preda vulnerabile ed agognata dalla malavita e cede a certi compromessi. Secondo questa logica un terzo degli agricoltori -350 mila- subisce danni dalla criminalità e sono colpiti da 240 reati al giorno -8 ogni ora: in aumento l’abigeato –il rapimento di bestiame-, le contraffazioni dei marchi alimentari a danno dell’Unione Europea, le macellazioni clandestine e le discariche abusive. Il business delle mafie sull’agricoltura è molto alto: si stima un guadagno di circa 50 miliardi di euro all’anno.
QUALI SONO I DANNI DEI PESTICIDI? Il problema riguarda la salute del cittadino e anche l’ambiente perché nel momento in cui i pesticidi vengono utilizzati in agricoltura, si inquina il terreno e le acque. Teniamo conto che una sostanza può essere innocua da sola ma combinata con altre può dare tossicità. La lunga esposizione ai pesticidi porta problemi alla tiroide –in particolare sviluppa l’ipotiroidismo- e il morbo di Parkinson. Gli effetti si riscontrano anche dopo decenni. Per esempio l’uso del DDT, proibito in Italia dagli anni ’50, oggi è usato sottoforma di DDE ed aumenta i rischi di tumore al seno.
Il grande problema è reso da una NORMATIVA del tutto inesistente in Italia, manca un regolamento specifico che si esprima in merito al problema dei multi residui negli alimenti e che studi l’azione combinata dei vari principi chimici, che è causa di tossicità. Bisognerebbe mettere appunto quali sono i rischi combinati dall’uso e dall’esposizione ai pesticidi anche se il Governo si muove indifferente in tal senso: sulla questione pesticidi c’è un disegno di legge che giace in Senato ormai da tre anni.
di Maria Cristina Giovannitti
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