Scaffa, Specialità Bagherese

Via Vistola, Bagheria
La questione diventa sempre più drammatica. Fosse che al confronto i crateri vulcanici sono piccoli forellini, dossi improvvisi che sbucano a tradimento, ghiaia ai lati di strade principali. Non c’è una zona di Bagheria che è esente da tale problema. Arterie principali, come Corso Umberto o Via Città di Palermo, presentano innumerevoli irregolarità, che spesso arrecano notevoli danni alla circolazione, pronti ad aggravarsi ai primi acquazzoni, che di norma fanno saltare i tombini, per ragioni che tutti conosciamo. Basterebbero tali situazioni a gettare l’allarme, ma in realtà c’è di peggio, molto peggio. Quartieri e strade periferiche toccano livelli di degrado impensabili. Tanto per citarne qualcuna, prendiamo Via Borromini nei pressi della Certosa. Si tratta di una strada a doppio senso di circolazione, parecchio trafficata, sebbene nascosta, poiché permette di raggiungere l’autostrada. Le scaffe, per definirli con il termine d’uso tipicamente bagherese, infestano il suolo, voragini pronte a inghiottire le ruote degli autoveicoli. Il manto stradale devastato costringe chi proviene dalla Via Dietro La Certosa a tagliare pericolosamente l’incrocio, con il rischio, talvolta inevitabile, di scontrarsi con altre auto. Identica storia per Via Falcone Morvillo. Qui l’asfalto è tempestato di irregolarità così estese che è praticamente impossibile percorrerla con uno scooter senza riportare vibrazioni. Fa impressione il fatto che si tratti di una strada dal recente sviluppo urbano, con edifici nuovi e architettonicamente rilevabili. Dulcis in fundo le notevoli differenze tra le aree di confine tra il Comune di Bagheria e quello di Santa Flavia. Alcuni residenti della zona Consona-Amalfitano-Incorvino affermano che per stabilire se ci si trovi in territorio bagherese o flavese, basta contare i sussulti dell’auto nel percorrere le strade. Eppure in occasione delle ultime elezioni comunali, giusto qualche mese prima, alcuni quartieri, tra cui la Caravella e il quartiere della vecchia Chiesa del Carmelo, hanno ricevuto un restyling totale e, cosa straordinaria per un paese in cui in media sono necessari 4 o 5 anni per terminare un’opera pubblica, celere. Forse sarebbe il caso di svolgere elezioni annuali, magari ci ritroveremmo con un manto stradale rivestito di tappeti rossi.
Marco Maggiore