Piano Rifiuti Bagheria: molti i dubbi e le perplessità, valuteranno le nostre osservazioni?

by Il Grillo di Bagheria | settembre 27, 2013 2:28 pm

rifiuti3Come al solito un’amministrazione comunale cieca e sorda come quella di Bagheria partorisce proposte inadeguate, frutto della scarsa volontà da parte di un Sindaco, come Vincenzo Lo Meo, che a parole vuole confronti e collaborazioni costruttive, ma nei fatti viaggia su un binario unico, quello che lo porta a voler fare tutto da solo sbagliando ancora prima di partire.Il confronto e la partecipazione dovrebbe essere alla base del buon governo di una città, il Movimento 5 Stelle si era proposto ben volentieri, per il bene di Bagheria, ma come al solito è costretto a correggere gli errori fatti da uomini pieni di saccenza e privi di umiltà.

Dopo lo studio del Piano Rifiuti proposto dal Comune di Bagheria all’Assessorato Territorio ed Ambiente oggi, martedì 17 settembre 2013, abbiamo esposto le nostre osservazioni in occasione dell’incontro sul tema rifiuti  avuto tra Sindaco e le Associazioni dei cittadini.

Le risposte del primo cittadino sono state vaghe ed approssimative, frutto forse della scarsa predisposizione al confronto, della non volontà a risolvere qualcosa che è visto come problema e non come opportunità di sviluppo del nostro territorio.

In seguito vi elenchiamo le nostre osservazioni ed il Piano d’Intervento Rifiuti elaborato dal Comune, diteci cosa ne pensate .

A carattere generale il piano risulta carente su tre tematiche:

♦ politiche per la riduzione a monte dei rifiuti

♦ riuso e recupero dei materiali anche attraverso centri ed iniziative apposite

♦ incentivi economici per i cittadini virtuosi

In virtù delle disposizioni legislative vigenti, l’Amministrazione comunale ha facoltà di appaltare il servizio, ed in tale documento se ne descrivono sommariamente le caratteristiche peculiari.

Occorre sottolineare che le indicazioni fornite circa le caratteristiche di espletamento del servizio di raccolta smaltimento e spazzamento RSU, necessiterebbero dell’emissione di un capitolato d’appalto, al fine di poter quantificare e contestualizzare una previsione degli effettivi costi del servizio. Inoltre il piano esaminato non è completo degli allegati richiamati nel testo stesso.

Vengono individuate le seguenti categorie di rifiuti da differenziare attraverso raccolta a domicilio:

• frazione riciclabile/valorizzabile costituita da:

- carta unitamente agli imballaggi in cartone;

- vetro ed imballaggi in vetro;

- imballaggi in plastica (contenitori per liquidi, vaschette per alimenti, pellicole per imballaggio, film per alimenti, shopper e tutto quanto previsto dalle specifiche tecniche dei COREPLA) ed imballaggi metallici (latte e lattine);

- altri materiali conferiti separatamente presso l’isola ecologica comunale mobile e/o ritirati a domicilio su appuntamento.

• frazione organica compostabile da R.U. costituita da scarti alimentari;

• frazione secca residua da destinare allo smaltimento costituita da quanto rimane dopo aver effettuato le separazioni di cui sopra.

L’elenco comprende molti materiali riciclabili e non, ma occorrerebbe dettagliare maggiormente come avverrà la raccolta, e se i materiali raccolti congiuntamente abbiano poi possibilità di separazione in idonei impianti.

Più avanti si legge “Il Comune s’impegnerà allo sviluppo e gestione di iniziative tendenti alla riduzione del rifiuto, al potenziamento dei sistemi di raccolta differenziata per il recupero, riutilizzo e riciclo del materiale raccolto in collaborazione con gli enti committenti.”

A riguardo occorrerebbe che l’amministrazione specificasse quali azioni intenda mettere in pratica per conseguire la riduzione dei rifiuti.

A riguardo, infatti, un piano d’intervento non dovrebbe prescindere dal incentivare pratiche di riduzione come il ricorso al compostaggio domestico o alla diffusione dei prodotti alla spina.

Tali pratiche vanno sostenute attraverso politiche di incentivo del cittadino anche a mezzo di una tariffazione differenziata che premi i cittadini che producono meno rifiuti.

Si legge: “la ditta appaltatrice dovrà avere alle proprie dipendenze personale in numero sufficiente ed idoneo a garantire la regolare esecuzione dei servizi previsti e comunque non inferiore alle 100 unità operative”.“ La ditta appaltatrice sarà tenuta ad assumere, ai sensi dell’ ex art. 6 del C.C.N.L. FISE – ASSOAMBIENTE vigente, tutto il personale attualmente in servizio al Consorzio CO.In.R.E.S. ATO PA4 addetto ai servizi oggetto dell’appalto, conservandolo allo stesso l’inquadramento in essere, conformemente a quanto prescritto all’art. 15 comma 3, lettera b) del personale di cui all’art. 19, comma 6 della L.R. 9/2010 e s.m.i. e all’Accordo Quadro siglato daglio Organi regionali con le OO.SS. del 6 agosto 2013”.

Questi due punti si commentano da soli, visto che non si hanno certezze nell’eventuale passaggio dei dipendenti, dal COinReS alla ditta vincitrice dell’appalto.

“3. Il Servizio di raccolta dovrà provvedere alla fornitura annuale ed alla distribuzione presso appositi punti di distribuzione che saranno individuati nell’ambito del territorio comunale per ciascun nucleo familiare, di:

• n.. 150 sacchi biodegradabili compatibili con le dimensioni dei contenitori da sottolavello che dovranno essere forniti, rispondenti alla norma Uni 10785 e riportanti la data di produzione che non potrà essere anteriore a due mesi dalla data di distribuzione ;

• n. 50 sacchi in polietilene di colore giallo semitrasparente da litri 100 conformi UNI 7315 pr la raccolta degli imballaggi leggeri”.

Questa prescrizione potrebbe essere rivista in quanto alcune categorie di rifiuti da conferire in contenitore non necessitano di sacchetto in plastica (alluminio, vetro, plastica) che contribuirebbe solamente a creare un ulteriore rifiuto, anche se teoricamente biodegradabile.

Per cui i sacchetti andranno destinati solo alla raccolta dell’umido, ma anche in questo caso potrebbero individuarsi soluzioni alternative, sulla base anche del ciclo di smaltimento previsto.

CONVENZIONI – “Stipula di apposite convenzioni con i consorzi di filiera (CONAI, etc) per il conferimento dei materiali di riciclo.”

Occorre dettagliare maggiormente questo punto inserendo esplicitamente come obbligo per l’impresa appaltatrice, la stipula delle convenzioni coi consorzi di recupero, sia per gli imballaggi (CONAI) che per vetro (COREVE) e plastica (COREPLA), in modo tale da assicurare che tutto il rifiuto riciclabile raccolto sia gestito correttamente ed avviato al recupero.

Non si condivide il fatto che la raccolta della frazione organica compostabile sia fatta con frequenza bisettimanale, in quanto se accumulata in sacchetti o contenitori chiusi e non areati, può dare vita a fenomeni di fermentazione anaerobica. Per questo è necessario che la raccolta abbia frequenza settimanale, almeno per i 6 mesi più caldi.

Imballaggi in cartone per le utenze commerciali

A riguardo il piano prevede la raccolta a carico dell’impresa appaltatrice con frequenza giornaliera per tutto l’anno, al fine di prelevare con apposito autocompattatore tutti gli imballaggi in cartone, con un calendario di raccolta che verrà concordato con le utenze che necessitano di questo servizio. A parere degli scriventi questo servizio, da espletare giornalmente, risulterebbe troppo oneroso e avrebbe gravi riflessi in termini di traffico e di inquinamento per il circolare giornaliero degli autocompattatori dedicati.

Si suggerisce di modificare il regolamento TARSU dichiarando tali rifiuti (cartone da imballaggi) non assimilabili a RSU, obbligando in tal modo le utenze commerciali a dotarsi di un contratto privatistico per lo smaltimento di tali rifiuti, del quale dare evidenza all’Amministrazione.

In tal modo l’amministrazione si sgraverebbe di tali costi del servizio e le utenze stipulando un contratto di smaltimento privato, sarebbero esentate dal pagamento Tarsu.

Rifiuti vegetali

Il piano prevede una raccolta con frequenza settimanale su prenotazione.

A riguardo occorre prevedere prima una forma di incentivo per gli utenti che eseguono il compostaggio di tale frazione, senza ricorrere alla combustione degli scarti verdi, e nel caso di prelievo da parte dell’impresa per lo smaltimento occorrerebbe prevederne oltre che il conferimento ad impianto di compostaggio comunale ad impianto per la produzione di ammendante composito verde, da riutilizzare come terriccio di alleggerimento per giardini pubblici e privati.

Servizio di fornitura di compostiere di tipo domestico

“Il Servizio di raccolta fornirà in comodato a chiunque ne faccia richiesta e che risieda in una tipologia abitativa che consenta l’impiego del compost prodotto per usi agricoli o di giardinaggio. L’impiego di tale attrezzatura dimezzerà la cadenza del servizio di ritiro domiciliare del rifiuto organico.”

Occorre incentivare il compostaggio domestico della frazione umida per esempio prevedendo incentivi economici in termini di sconti sulla tariffa, e semplificando procedure e ampliandone i requisiti di chi può richiederle.

Rifiuti ingombranti

Il DLgs 03-04-2006 n.152, (Testo Unico dell’Ambiente) prevede che i comuni favoriscano la nascita di centri per il riuso ed il recupero di oggetti in ambito locale, questo ridurrebbe la quantità di rifiuti ingombranti conferiti come ad esempio mobili e suppellettili, che potrebbero essere riparati e reimmessi in un mercato dell’usato parallelo.

Raccolta stradale e trasporto dei rifiuti urbani differenziati e indifferenziati nell’area del litorale

Il piano prevede l’ubicazione di contenitori stradali.

A nostro parere anche per queste zone la raccolta va fatta “porta a porta” per le zone urbane, mentre non devono essere collocati cassonetti al di fuori delle zone urbanizzate per evitare che vengano utilizzati per conferimenti non autorizzati.  Fanno eccezione i contenitori collettivi collocati nelle zone periferiche a servizio di più unità abitative sparse.

Servizio di pulizia delle spiagge

Il piano risulta troppo generico nel prevedere la pulizia delle spiagge e degli accessi a mare, con mezzi meccanici e manuali. Come noto il ricorso all’uso dei mezzi meccanici sulla spiaggia risulta dannoso per l’ecosistema marino ed in particolar modo per la microfauna che vive sui sedimenti sabbiosi lungo il litorale.

Obiettivi primari del Piano d’intervento dell’ARO

“Con il presente Piano, l’Amministrazione comunale, si prefigge i seguenti obiettivi: a) garantire in modo ottimale il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti (Occorre un piano dei controllo e VIGILANZA SULL’IMPRESA ESECUTRICE) b) ridurre le quantità di rifiuti urbani da avviare agli impianti di smaltimento; (Come??)

c) migliorare la qualità dei rifiuti conferiti agli impianti di trattamento e recupero; (Come??)

d) ridurre all’essenziale il posizionamento su suolo pubblico di contenitori per la raccolta dei rifiuti; (Dopo lo startup devono sparire) e) ridurre le discariche abusive e l’abbandono di rifiuti; (Occorre più CONTROLLO DEL TERRITORIO)

f) raccogliere in modo differenziato le seguenti percentuali minime di rifiuti urbani di almeno il 65% entro il 31/12/2014 e per gli anni successivi in vigenza del Piano.

g) Garantire comunque un rendimento annuo minimo del sistema di raccolta differenziata maggiore od uguale al 45%.”

In merito al numero di unità di operatori destinati alla raccolta porta a porta, esso appare sottodimensionato almeno del 30%, mentre sono presenti figure varie come sorveglianti ed amministrativi che forse potrebbero meglio allocarsi.  Di conseguenza andrebbe aggiornata e rivista la stima e la disamina delle varie voci di costo previste dal piano.

Nel complesso si evidenzia l’assenza della previsione di un sistema di tariffazione/tassazione meno iniquo, che penalizzi i consumi e l’eccessiva produzione di rifiuti, premi il riuso, il recupero ed il riciclo dei materiali.

Il piano è redatto riferendosi ad un “anno tipo”, si dovrebbe invece progettare su più annualità e si dovrebbe prevedere il rispetto delle norme cogenti relativamente alle percentuali obiettivo della raccolta differenziata, in questo modo si eviterebbero le sanzioni previste per il mancato rispetto di queste.

Relativamente agli incentivi, avendo appreso che è in fase di redazione il regolamento TARES , che sostituisce la TARSU (e quindi bisogna eliminare nell’articolo il riferimento alla TARSU, sarebbe utile  creare un sistema di partecipazione della cittadinanza, in modo che si possano prevedere incentivi, misure di protezione per le fasce deboli e misure legate alle detassazioni per le attività produttive.

Potremmo continuare con le nostre osservazioni, che sono tantissime, ma crediamo che questo basti ad accendere l’interesse della comunità sul un piano rifiuti che, a nostro avviso, sarebbe stato giusto condividere con la cittadinanza.

Movimento 5 Stelle Bagheria

Source URL: http://www.ilgrillodibagheria.it/blog/2013/09/piano-rifiuti-bagheria-molti-i-dubbi-e-le-perplessita-valuteranno-le-nostre-osservazioni/