Parte Trash-Art, il concorso fotografico sui moltemplici aspetti del rifiuto

Sono aperte le iscrizioni per partecipare a “Trash-Art”, il concorso fotografico, rivolto a tutti i cittadini senza limiti di età, sesso e residenza, promosso dal Movimento Cinque Stelle di Bagheria, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà dal 16 al 24 novembre. Il tema sul quale dovranno basarsi i concorrenti è il rifiuto nei suoi molteplici aspetti, come parte integrante del nostro paesaggio, ma anche come oggetto utile da riciclare e riusare sia nella sua forma cruda sia in quella artistica. Per partecipare al concorso basta inviare una sola foto (BN o colori) di qualsiasi formato, inserendola sul gruppo Facebook TRASH ART CONCORSO FOTOGRAFICO PER LA S.E.R.R.. Le foto possono essere ritoccate ma non trasformate. L’iscrizione è gratuita.

Gli scatti pervenuti saranno esposti dal 16 al 24 novembre in Via L.B. Alberti, n.18 a Bagheria. I cittadini che visiteranno la mostra potranno votare la loro foto preferita.

Alle preferenze dei cittadini si aggiungeranno i MI PIACE che ogni foto riceverà sulla pagina Facebook. Sommando le preferenze di entrambe le modalità di voto si stilerà una classifica dalla quale prevarrà un vincitore. Il vincitore sarà premiato con una stampa in tela della foto in formato 30×40.

Ecco il link del gruppo: https://www.facebook.com/groups/232418436916803/?fref=ts

Ed il link dell’evento: https://www.facebook.com/events/546763842065922/?fref=ts

Movimento Cinque Stelle Bagheria

Terzo settore, Politiche Sociali e crisi economica: cosa accade nel distretto 39 alla vigilia della stesura del nuovo Piano di Zona?

Era il lontano 2000 quando, finalmente veniva approvata la legge di riforma dei Servizi Sociali, infattids39 fino ad allora tale sistema veniva regolato principalmente dalla legge Crispi, risalente niente di meno che al 1890, e da varie leggi e leggine regionali che creavano un quadro piuttosto variegato di situazioni in tutta Italia.

Accolta con grande entusiasmo in ogni angolo del paese, la legge 328 aveva il fascino della rivoluzione. In essa infatti sono contenuti principi come quello di sussidiarietà e di governance dal basso, venivano finalmente stabilite le competenze dei vari enti locali, si lanciavano idee e si introducevano i voucher e con esso il concetto di diritto alla prestazione e il diritto dell’utente di scegliere, si stabilivano principi di trasparenza e comunicazione, si parlava di carta dei servizi e di bilancio sociale.

Si introducevano strumenti di lavoro come il Piano di Zona, che portava con se i concetti di programmazione, progettazione e governance del sistema, cercando di lasciarsi alle spalle quel lavoro sull’urgenza e quell’assistenzialismo che da sempre ha caratterizzato i servizi sociali del nostro paese.

 

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e possiamo certamente affermare che il quadro siciliano è piuttosto desolante. Queste idee rivoluzionarie spesso e volentieri si sono infatti scontrate con la mala politica, gli interessi personali di associazioni, cooperative e progettisti, con la mancanza di personale tecnico, o semplicemente con la paura di cambiare procedure e modalità operative.

 

Tralasciando il piccolo dettaglio che vede la Regione Siciliana operare con lo strumento dei Piano di Zona pur non avendo mai ufficialmente recepito la legge e tralasciando la triste storia che vede molti comuni siciliani, tra cui il Nostro, quasi perdere il finanziamento dei suddetti piani per semplice inerzia, vogliamo oggi parlare di quello che accade nel nostro distretto. Sono passati tredici anni, tre indici ragionati per la stesura del Piano di Zona ed una grande crisi sta prendendo il sopravvento andando a colpire un sistema già fallimentare poichè ha visto una governance che in qualsiasi modo può essere descritta, ma che non è la governance auspicata dalla 328/00, nè tanto meno dai vari indici che si sono susseguiti.

 

Succede che, negli anni, e come spesso accade nel nostro amatissimo comune, gli impiegati abbiano valutato di non poter svolgere questo nuovo compito senza che gli venisse riconosciuto un “extra” e succede che 180.000,00 euro, poi diventati 144.000,00 in seguito a pressioni da parte del terzo settore, vengano messi in conto per un’azione di “sistema” che assegna ad alcuni dipendenti dei comuni del distretto 39 (Bagheria capofila, Ficarazzi, Casteldaccia, Altavilla e Santa Flavia) oltre all’extra in questione, anche dei compiti: compiti assegnati dai vari indici al già gruppo piano…

E così con la connivenza della Regione Siciliana, che ha il compito di approvare i Piani, e di tutta la politica del distretto, succede che 144.000,00 euro vengano strappati ad un possibile servizio…Affido? Mediazione? Spazio Neutro? Soluzioni per i disabili? Ma no!Meglio fare un regalo ai dipendenti comunali che in fondo lavorano tanto…

 

E sarebbe poca cosa se in effetti questo lavoro venisse svolto con un pò di buon senso e professionalità. Perchè oggi, dopo 13 anni dall’emanazione della legge rivoluzionaria, che prevedeva un sistema di governance dal basso con un ruolo preminente assegnato al terzo settore, che prevedeva trasparenza e partecipazione, che assegna un ruolo centrale ai professionisti ed a chi concretamente si occupa dei bisogni, la situazione non è affatto mutata.

Infatti, appendice di una governance dal basso, dovrebbe essere prima di tutto una rappresentanza concreta delle diverse realtà presenti sul territorio ed in secondo luogo un coordinamento che metta in rete tutte le associazioni del distretto e dia voce alle loro idee, iniziative, ed alle loro soluzioni, e tutti sappiamo quanto c’è bisogno di soluzioni oggi.

Lo dice il buon senso, lo dice lo stesso concetto di Governance dal basso, ma lo dicono principalmente e già dal lontano 2003 le Linee guida della Regione.

Ma non c’è nessun coordinamento, il rappresentante dell’associazionismo è là da dieci anni e nessuno si è chiesto se per caso nel frattempo qualcosa fosse cambiato, spariscono azioni nel nulla con rimodulazioni che fanno perdere tempo ai servizi, si fanno regolamenti che vengono secretati ai più, e accedere a dei semplici atti è un impresa ardua quasi fossero un segreto di stato…

 

Oggi più che mai c’è bisogno di dialogare, di mettersi in rete e di unire le forze.

Oggi non bisogna parlare di spartizioni, ma di ciò che è bene per i nostri comuni e per la gente che ci vive e che li vive.

Oggi la trasparenza, l’efficacia e l’efficienza devono tradursi in azioni concrete e non rimanere carta straccia.

Oggi è necessario dare una rappresentanza maggiore agli enti del terzo settore che giornalmente si confrontano con i bisogni della gente, espressi ad un’istituzione sorda, ma anche impotente, e, se non è chiedere troppo, magari, non far passare dieci anni prima di sostituirli con altri.

Oggi, che i soldi sono diventati pochi, la nostra preghiera si rivolge alla politica locale, affinchè impedisca il reiterarsi di certi comportamenti.

Scie chimiche, alza gli occhi al cielo.

scie_chimicheIn questi giorni ho osservato nei nostri cieli un’intensa attività di spargimento di scie chimiche, il cielo era diventato una scacchiera e proprio mentre ne contavo otto mi accorgevo di un aereo, che non poteva essere che a circa 4000 m al massimo visto che volava sotto le nuvole, che mostrava chiaramente la sua forma e che ne percepivo il rombo, impegnato nel rilasciare la sua buona dose di miscela bianca.
Ora mi sento stanco e spossato, ho il respiro pesante e la pressione bassa, la breve rampa di scale che dalla strada porta al mio appartamento mi vede arrivare sfinito, proprio come quando fumavo.
Non riscontro nessun evento in particolare da me vissuto che giustifichi questo stato fisico,
voglio dire non è che in questi giorni ho lavorato di più o con più fatica anzi non ho lavorato affatto, forse ho mangiato qualcosa di cattivo?…no assolutamente e allora da dove arriva questa improvvisa fiacca?
Forse è troppo dire che questo calo di vitalità fisica, ma anche psicologica , sia l’effetto diretto di quelle scie maledette? Beh se lo affermassi mi additerebbero senz’altro come un facile complottista da bar, quello che deve vedere per forza un retroscena maligno in ogni cosa che non vada in linea retta, come le scie del resto che però sono dritte.
Io, ad essere sincero un sospetto ce l’avrei ma mi riservo di non pronunciarmi; però ci starò più attento la prossima volta.
In ogni caso è certo che la vista di quelle scie bianche che tutto sono tranne normali scie condensa rilasciate ad alta quota da un aereo a reazione rendono in me una sensazione di rabbia sconforto e profonda tristezza, un senso di impotenza, una vittima in bilico che crede ancora che si può e si deve resistere e lottare per non arrendersi e cadere in uno stato di depressione.
Non starò a spiegare qui cosa sono le scie chimiche, anche perché l’argomento è troppo complesso, intriso di contenuti scientifici e dalle finalità che riguardano più campi come quello economico e militare.
Non pretendo di capire le ragioni più profonde di ciò che muove tali avvenimenti, il controllo delle masse o il potere assoluto su di esse, mi piacerebbe tanto sapere cosa provano quei piloti lassù quando svuotano i fusti, non hanno qualche scrupolo? Forse no perchè sono spenti come robot accesi o forse sono solo ventenni senza figli o più semplicemente soldati privati di una coscienza propria e di una dignità.
Chi ha sentito parlare delle scie chimiche mi sta comprendendo, a chi non ne sa nulla lo prego di informarsi a riguardo si che quando guarderà il cielo tutto gli apparirà più chiaro.

Ancora una volta l’arroganza arriva dal cielo ed arriva con una spudoratezza immensa, stanotte e per tutta la mattinata un’altra grande, massiccia, battuta di irrorazione di scie chimiche ha visto come teatro proprio i nostri cieli.
Il cielo coperto da un velo lattiginoso veniva ripetutamente solcato da aerei a rimpinguare la sostanza con nuove scie.
A questo punto propongo di dare luogo ad una bella interrogazione su queste nostrane scie ai politici regionali ed anche nazionali, sicuramente eviterebbero di risponderti oppure, nella migliore delle ipotesi ti direbbero che non sono argomenti che li riguardano, ammesso che sappiano di cosa gli stai parlando.
Potremmo chiederlo attraverso una lettera ufficiale al nostro caro e amato presidente Napolitano, lui si ci risponderebbe perchè ci vuole bene , così tanto bene che si è sacrificato riponendosi o forse imponendosi con un secondo mandato; ops… dimenticavo che sulle scie qualcosa gliel’hanno già chiesta e che ha risposto molto fugacemente senza alla fine dire nulla che queste cose comunque sono regolate da leggi specifiche.(questo è vero ma sono leggi confezionate a loro vantaggio)
Tornando con i piedi per terra ed il naso per aria alle ore 16,00 l’attività di irrorazione era già terminata ma lo scopo raggiunto, una volta celeste completamente velata.
Se si tratta di bario, il cui scopo è quello di assorbire l’umidità potremmo non vedere piovere per molto tempo, spero proprio di sbagliarmi.
Tornando all’interrogazione credo proprio che il suo esito sarebbe vano, ma almeno dimostreremmo che di ciò che accade ce ne accorgiamo eccome.
Facciamo qualcosa.

Marco Lanzafame

L’unico animale al circo dovrebbe essere l’uomo.

togni3Percorrendo via città di Palermo ci si accorge subito del grande tendone posto in uno spiazzale poco distante dalla grande arteria che attraversa Bagheria. Ancora una volta il circo giunge in città imbrattando mura e spazi presumibilmente non idonei all’affissione di manifesti e portando con sé uno degli spettacoli più avvilenti e tristi che l’uomo abbia mai potuto inventare. Animali che per la gioia di bambini e adulti sono costretti a svolgere esercizi, per loro innaturali, tenuti in condizioni pietose e privati della loro libertà. E’ di qualche giorno fa la notizia secondo la quale i contributi ministeriali da destinare alle esibizioni circensi con animali, assegnati dal Fondo Unico dello Spettacolo, dovranno essere azzerati entro cinque anni e impiegati per la riconversione delle attività. Tale atto approvato al Senato in larghissima maggioranza, fornisce la prova di un’inequivocabile bocciatura morale e sostanziale dell’uso degli animali nei circhi, della loro prigionia e delle loro costrizioni, e un primo importante passo legislativo in favore del divertimento e della cultura senza sofferenze per quest’ultimi. Un paese civile, che si vuole definire tale, non può accettare questo genere di spettacoli. Facciamo un passo in avanti! Andiamo verso una cultura del rispetto delle specie diverse dall’uomo, e facciamo dell’uomotogni 1 la specie che rispetta tutte le altre. Cominciamo a dire ai bambini che non c’è niente di divertente nel vedere gli animali sfruttati e che dietro ogni momento di spettacolo, per quest’ultimi, ci sono anni di sofferenze. Ci auguriamo e sollecitiamo l’amministrazione affinché venga compiuto un primo passo in avanti verso tale direzione, auspicando altresì che vengano prese le necessarie misure per arginare il fenomeno delle affissioni abusive dei circhi, che li accompagnano come triste testimonianza del loro passaggio.

Rispondiamo all’assessore Mineo su Monte Catalfano

20130914_114813Rispondiamo all’Assessore Mineo, il quale ha espresso perplessità sull’interrogazione presentata dal nostro portavoce all’ARS Claudia La Rocca e da un esposto per segnalare la presenza di eternit all’interno del Parco di Monte Catalfano.
Ci chiediamo se l’assessore abbia letto l’interrogazione.

L’assessore dice di intervenire “Solo per non mortificare il lavoro e la dignità di chi sulla area SIC si adopera ogni giorno per dare decoro al Parco e per preservarlo”. Si può e si deve criticare ma non si può neanche tacere su quello che di “buono e’ stato fatto”.

Scusi Assessore, dove avrebbe letto accuse mortificanti il lavoro e la dignità di chi ci ha lavorato? Vuole per caso sviare dal punto focale dell’interrogazione e dell’esposto? Sicuramente ci ha provato…

Voi siete NIENTE!

paola taverna_senatoRiportiamo il discorso della nostra portavoce al Senato Paola Taverna.  Ecco il video 

“Onorevoli colleghi,
quello che si sta verificando in questi giorni non è solo l’ennesimo schiaffo all’ordine costituzionale, non sono solo le disperate manovre eversive del leader di un partito politico che rischia di affondare. Qui è un paese intero che sta affondando.
Altro che agibilità politica di un singolo: qui è in gioco la sopravvivenza collettiva della nazione.
Sarebbe quasi scontato ripercorrere la “folgorante” carriera politica del Senatore Berlusconi: tessera n° 1816 della P2, celebre loggia massonica illegale ed eversiva, qualche decina di leggi ad personam e ad aziendam fatta approvare negli ultimi vent’anni per schivare le sentenze all’ultimo minuto e ora una condanna a 4 anni per frode fiscale, per ironia della sorte grazie a una legge votata proprio dal suo partito. Ma il Senatore Berlusconi, con tutto il rispetto, è solo il passato. Buona galoppata verso casa Cavaliere. Le piacerebbe continuare ad affrontare i suoi processi da Senatore o, come un tempo, da premier. Stavolta niente più lodi Alfano, niente più legittimi impedimenti, forse il PD ci farà persino il regalo, per una volta, di non farvi più da spalla come in passato presentando, che so, un lodo Letta… si deve soltanto applicare la legge, in giunta e in aula, e vorremmo che fosse senza voto segreto. Mettiamoci la faccia, quando diremo che LA LEGGE, IN ITALIA, E’ UGUALE PER TUTTI.

L’importanza di saper (ri)conoscere!

217176_1985226394032_5066739_nViviamo nell’epoca dell’informazione istantanea, assillante e ridondante, capace  quasi di soffocare le menti.

Dieci anni fa era logico pensare a un mondo in cui la libertà d’informazione e l’accessibilità  a fonti attendibili sarebbero divenute delle certezze, ma  ad una crescente diminuzione del digital divide (2/3 degli italiani hanno accesso ad internet)  si è verificato un crescente appiattimento delle notizie.

Le nuove generazioni: esigenze e desideri per un futuro migliore

rosario_tomasello“L’uomo – diceva Aristotele – è per natura un animale politico”. La politica è, secondo definizione, l’arte di governare la società, o più semplicemente è quella attività umana che si esplica in una collettività ed il cui fine ultimo è l’interesse del soggetto, sia esso singolo o collettivo.

Ma i giovani cosa pensano della politica?

Ci sono differenze tra i giovani impegnati in politica e quelli che apparentemente non lo sono?

Personalmente penso di no. La vita davanti da affrontare, i sogni, le speranze, gli ideali risultano molto simili. Diverso risulta l’interesse  dimostrato.

In fondo parlare di politica significa parlare della società, dell’uomo, del bene comune, del lavoro e di tutte le difficoltà e le sfide che un giovane deve affrontare.

Pensieri e parole che riassumono la concretezza di chi con la vita deve iniziare a fare i conti, di chi ha voglia di costruirsi una strada tutta sua e che vorrebbe guardare al futuro con fiducia.