L’importanza di saper (ri)conoscere!

217176_1985226394032_5066739_nViviamo nell’epoca dell’informazione istantanea, assillante e ridondante, capace  quasi di soffocare le menti.

Dieci anni fa era logico pensare a un mondo in cui la libertà d’informazione e l’accessibilità  a fonti attendibili sarebbero divenute delle certezze, ma  ad una crescente diminuzione del digital divide (2/3 degli italiani hanno accesso ad internet)  si è verificato un crescente appiattimento delle notizie.

Appiattimento dovuto ad una cessante ricerca del primo click da parte delle testate giornalistiche che  spesso ha portato i maggiori organi di informazione alla pubblicazione di vere e proprie Bufale! Famoso è ad esempio Il falso scoop, o meglio la bufala clamorosa, sull’omicidio di Bill Gates che  ha sollevato non poche polemiche riguardo la libertà d’espressione in rete.

Spesso e volentieri vengono pubblicate notizie senza alcun fondamento di verità, solo allo scopo di accaparrarsi gli introiti garantiti  dalle visite degli utenti, grazie a scoop non veritieri . Ma se le notizie di  cronaca hanno bisogno di una necessaria rettifica,qualora non corrispondenti al vero, ciò non sempre avviene nell’ambito degli scenari politico-societari.

Un caso lampante su come l’informazione in Italia sia pilotata ci viene mostrato dal quotidiano “Il Sole 24” del 14/02/2013 che con lapalissiane forzature  definiva  l’amministrazione del Sindaco Pizzarotti (M5S) a Parma più dura e dolorosa rispetto alle manovre lacrime e sangue che avevano accompagnato la nostra nazione durante il  Governo Monti. Dopo la puntuale risposta  da parte di Bosi ,capogruppo dell M5S al Consiglio comunale di Parma,  un giro di email fra  l’autore dell’articolo ed  il direttore di repubblica.parma.it, Antonio Mascolo, portò quest’ultimo a  sbagliare inviando la risposta  proprio a Bosi scrivendo  un’email  che titolava “Bosi Brucia hihi” .

Nessuna rettifica venne pubblicata dal Sole 24 ore.

Questo piccolo esempio dimostra  una  crescente indicizzazione dei contenuti che ha portato l’opinione pubblica ad uniformarsi, in modo che vengano costruiti falsi casi, progettati ad hoc così da condizionare il pensiero dei cittadini e portarli a valutare in base alle poche informazioni in loro possesso

E’ esattamente in questa maniera che si finisce per pensare che Il MoVimento 5 Stelle non abbia voluto governare col Partito democratico. Una menzogna se tramandata può  diventare realtà.

Perché fu proprio l’ex segretario del Partito Democratico a confermare pubblicamente che il PD non avrebbe mai voluto governare con Grillo. E Bersani rimarcava con il suo accento emiliano che “non era mica matto a pensare ad un governo con Grillo”

Nell’era dell’informazione totale il cittadino ha il compito di non essere ricevente passivo delle notizie propinate dalle maggiori testate e reti televisive, ma farsi strada tra i meandri del web per ricostruire i fatti nel modo più corrispondente alla realtà.

L’informazione libera è il primo passo verso la costituzione di una società formata e forgiata sulla consapevolezza della scelta, che sappia valutare attentamente la via della ripresa.

Spegniamo le televisioni, accendiamo il cervello!

 

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