DOBBIAMO DIVENTARE IL CAMBIAMENTO CHE VOGLIAMO VEDERE. Trasparenza e legalità per la gestione di Villa San Cataldo

legalitàAbbiamo sollevato una questione di metodo sulla gestione della cosa pubblica con riferimento ad una riunione tenutasi giovedì sera tra alcune associazioni e il Vice-sindaco Massimo Mineo.

Ci teniamo a sottolineare che avremmo denunciato chiunque si fosse trovato al posto del vice-sindaco, in quella situazione. Riconosciamo nelle associazioni che hanno partecipato la volontà di rendere fruibile un bene pubblico nel migliore dei modi e ci auguriamo che molte attività possano vedere la luce e coinvolgere la cittadinanza presso Villa San Cataldo. Riteniamo tuttavia che i processi di partecipazione debbano essere avviati sin dall’inizio nei giusti modi, in maniera tale da permettere a chiunque di poter dire la sua su ogni argomento. Non potevamo non denunciare quanto accaduto nonostante le buone intenzioni dei partecipanti, e ci preme sottolineare che l’intento del Movimento Cinque Stelle Bagheria era quello di affermare un principio di TRASPARENZA E LEGALITÀ che deve essere applicato in ogni situazione, a prescindere dai meriti di chi partecipa o di chi organizza. I cambiamenti avvengono se li vogliamo e partono anche dalle piccole cose. Gandhi diceva “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere” ed è questo principio che guida le nostre azioni. Non riteniamo di aver detto nulla che non corrisponda al vero. La riunione si è svolta nella sede privata di lavoro dell’assessore Mineo su invito rivolto esclusivamente ad alcune associazioni. Abbiamo appreso in quella sede di progetti proposti dalle associazioni presenti ad una riunione che aveva come moderatore l’assessore al ramo non competente, Mineo appunto.

La VERITÀ ci contraddistingue ed era nostro dovere sottolineare come ci fosse un operato che non condividevamo nel METODO perché non giriamo la testa dall’ altra parte. Ribadiamo, come detto nel corso della riunione la nostra disponibilità a partecipare attivamente alle iniziative atte a rendere fruibile la Villa per il bene dei Bagheresi. Questo però non ci solleva dal dovere morale di sottolineare che le azioni devono essere partecipate alla collettività e soprattutto pubbliche perché la Villa è un BENE COMUNE MONUMENTALE. Se il fatto di avere sollevato un’ opzione metodologica che indicava la necessità di coinvolgimento di tutti gli attori sociali che potessero sin da subito compartecipare allo sviluppo di idee progettuali con l’Amministrazione al fine di selezionare i progetti in merito alla proposta e non al soggetto proponente può essere visto come un ostacolo ci spiace ma rivendichiamo il diritto di tutti alla collaborazione senza esclusione alcuna.

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