Tutte le strade portano a Roma. Anche quelle dissestate di Bagheria?

by Il Grillo di Bagheria | marzo 5, 2014 11:02 pm

dissesto defOrmai da quasi un anno si sente dire che il Comune di Bagheria è in dissesto. Voci che si sono susseguite, smentite, tentativi di “salvare l’Ente” si diceva.

Poi, salvarlo da chi? Dai cittadini su cui verrà a gravare l’onere di pagare i debiti prodotti dalla classe politica e dalla classe burocratica di Bagheria?

Ma atteniamoci ai fatti.

Il 28 febbraio 2014 il Consiglio Comunale di Bagheria ha votato la proposta di adesione al piano di risanamento economico-finanziario consentito dal decreto legge milleproroghe del 30 dicembre 2013.

Peccato che il consiglio sapesse bene che questo decreto legge era già stato ritirato dal Governo e non sarebbe diventato mai legge.

Noi eravamo là. Abbiamo assistito a varie argomentazioni, alcune molto esilaranti e degne di un buono spettacolo di cabaret, fino a quella ritenuta più risibile: “stanno presentando un nuovo decreto legge e FORSE salveranno la situazione di Bagheria”.

Abbiamo così appreso di avere dei novelli maghi tra gli scranni del consiglio che addirittura vaticinavano cosa sarebbe avvenuto.

Se non fosse successo sul serio penseremmo di essere dentro al copione di un film.

Ma non è così. Ebbene, il decreto c’è, è stato ripresentato.

Lo leggiamo per verificare se le previsioni dei nuovi maghi Otelma sono corrette.

Ci rendiamo conto che questi nuovi maghi forse sono banali ciarlatani.

Nel decreto non c’è alcuna traccia della possibilità per Bagheria di ripresentare un nuovo piano di riequilibrio economico-finanziario consentita dalla proroga dei tempi, modificativi del TUEL da 30 a 90 gg.

All’Art. 6, c. 2 si vagliano alcune ipotesi come quella in cui vi sia stato il diniego del precedente piano da parte della Corte dei Conti, quella in cui non sia stato perfezionato il dissesto guidato e comunque subordinato al miglioramento registrato nel rendiconto approvato riguardante l’esercizio 2013.

La prima ipotesi non può essere presa in considerazione dal comune di Bagheria.

La seconda ipotesi invece è inapplicabile perché ancora il nostro comune non ha approvato neppure il bilancio di previsione 2013.

Inoltre, venendo a decadere la norma che autorizzava l’Amministrazione alla predisposizione del Piano di risanamento vengono invalidati tutti gli effetti prodotti da una norma che “perde efficacia sin dall’inizio” (art. 77 Costituzione.)

Che fare allora? La Regione a questo punto dovrà intimare al Consiglio di deliberare lo stato di dissesto.

Nel frattempo, siamo sicuri che i consiglieri predisporranno la mozione di sfiducia perché in caso di dissesto verranno appurate le responsabilità e molti di loro non saranno ricandidabili per 10 anni.

Le elezioni immediate impediranno alla Corte dei Conti di essere celere nel ravvisare le responsabilità e loro avranno la strada spianata per una sicura ricandidatura.

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