Un matrimonio da funerale

Immaginate di assistere ad uno sposalizio visto già almeno quattro volte. La sposa, ormai abituata a quel ripetitivo rituale, finge di doversi fare corteggiare. Pone delle condizioni affinché possa uscire rafforzata dall’unione, chiede rispetto e voce in capitolo. Il futuro marito, aitante e impomatato, promette mari e monti, giura fedeltà alla compagna di una vita. Il parroco, imbarazzato, celebra le nozze, conscio che quell’unione resterà sterile, sarà pronta a saltare ai primi capricci di lei.

Roba che neppure la peggior puntata di Beautiful riesce a rendere appetibile. Tuttavia una cerimonia del genere si sta celebrando sui nostri teleschermi, osannata dai tg e dai talk show, gridata ai quattro venti come fosse una sconvolgente novità. L’ennesima alleanza tra Berlusconi e Lega Nord ha il sapore della minestra riscaldata dopo essere andata a male. Una minestra che viene messa a bagnomaria da vent’anni, cucinata da chef maldestri, i quali sono pronti a giurare di possedere ingredienti segreti, quando in realtà non fanno che rifilarci la stessa pappetta di ipocrisie e arroganza. La balla cosmica di un Berlusconi ministro dell’economia con Alfano premier è l’ultimo jolly che si stanno giocando, come d’altronde lo erano le fantomatiche primarie del PDL, la volontà di correre divisi alle elezioni regionali in Lombardia. L’asse del Nord non si è mai incrinato e finché gli interessi imprenditoriali prevarranno su quelli politici, l’intesa tra il Cavaliere e il Carroccio sarà inespugnabile. L’elezioni di Febbraio vedranno in campo le stesse identiche coalizioni del 2006, fatta eccezione per l’UDC di Casini, che ha trovato in Monti il paladino di turno. A sinistra la coalizione tra PD e SEL riflette perfettamente l’inciucio tra moderati e progressisti di Sinistra già vista con l’Unione, con il buon Vendola a fare il ruolo del novello Bertinotti .

Possono le stesse identiche persone che ci hanno depredato per un ventennio, risollevare le sorti di un paese, che loro stessi hanno fatto affogare? Possono proporsi quali alternative all’attuale governo, dal momento che sono loro a detenere la maggioranza in Camera e Senato? E’ giunto il momento che i cittadini si riprendano la scena politica. La democrazia diretta è la strada da seguire, evitando di delegare ad altri le scelte cruciali che muovono una nazione. Il MoVimento 5 Stelle non vuole né deve fare promesse. Il nostro programma è chiaro, accessibile a tutti, discutibile in rete. Chiunque verrà eletto con il MoVimento sarà un cittadino a 5 Stelle, un portavoce che dovrà combattere in Camera e in Senato le stesse battaglie che qualsiasi cittadino attivo affronterà in piazza. Non basta una croce su una scheda per fare una scelta. Una democrazia moderna necessità di agenti vivi, di gente motivata, che ascolta, parla, decide con consapevolezza.

Il 24 e il 25 Febbraio ci verrà concessa una possibilità,forse l’ultima, non gettiamola al vento. Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.

Tre facce, un solo programma

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Marco Maggiore
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