Le mani dei politici su Villa Santa Teresa

villa santa teresaSabato 29 marzo si è svolta un’assemblea organizzata dai lavoratori di Villa Santa Teresa. Tema dell’incontro è stato il destino della struttura sanitaria confiscata a Michele Aiello dodici anni fa.

In quella sede è stata esposta dai lavoratori la preoccupazione circa il loro destino e la denuncia sulla volontà, da parte di alcuni soggetti, di costituire una cooperativa che gestisse nel futuro la sanità. La costituzione della cooperativa era già nell’aria ed era stata sollevata dal Movimento Cinque Stelle di Bagheria lo scorso mese, perchè c’era già il sentore che si volesse passare dalla gestione pubblica all’affidamento a privati.

Il gruppo bagherese, attraverso il portavoce regionale Salvatore Siragusa aveva già affrontato nei mesi scorsi la questione ed aveva presentato a dicembre 2013 una Mozione d’aula che prevede l’affitto del ramo d’azienda.

Per il M5S la compartecipazione pubblica alla gestione delle attività della Clinica, visto il risvolto sociale che la sanità ha, rappresenta il punto di partenza di un’azione volta alla salvaguardia di quello che questo centro d’eccellenza può rappresentare per Bagheria anche in termini di sviluppo del territorio.

Dagli organi di stampa è trapelata la notizia riguardante la nascita della coop sociale Villa Santa Teresa, composta alcuni dipendenti, per gestire la clinica con sede legale. 
Il presidente del cda della neo cooperativa è Tommaso Angileri (medico), già direttore sanitario della Clinica, protagonista della “strana operazione” sulla dismissione di apparecchiature elettromedicali cedute allo zio –della quale il Meetup di Bagheria si era occupato, sollevando la questione-.
Il Movimento Cinque Stelle da sempre ha privilegiato la via della gestione della Clinica da parte di apparati dello Stato perchè siamo ad oggi convinti che su poli d’eccellenza come questi, fiore all’occhiello della Sanità Siciliana, non possa esserci il minimo sospetto di volontà altrui che tendano a fare business sulle politiche sanitarie.
La cooperativa non può rappresentare l’unica possibilità di “assicurare continuità di prestazioni e posti di lavoro nella legalità”.
Se si hanno degli elementi che ne precludono la “gestione nella legalità” si vada in Procura a denunciarli.
Pertanto, il Movimento Cinque Stelle farà una denuncia politica circa la volontà da parte di qualcuno di fare di Villa santa Teresa la sede degli affari.

A tal proposito le domande sorgono spontanee. Alla neocostituita cooperativa, che stranamente ha il nome di Villa Santa Teresa, è stato già assicurato che gestirà la Clinica? Qual’è la sede della cooperativa? Chi sono i soci cooperatori? Che contratti di lavoro possiedono? E’ un caso che alcuni dipendenti che non hanno voluto sottoscrivere l’adesione alla cooperativa abbiano subito delle rotazioni di personale? E’ un caso che i dipendenti a tempo determinato abbiano sottoscritto l’adesione alla cooperativa? Il Presidente Crocetta e l’assessore Borsellino sono stati informati di ciò? Che fine ha fatto la delibera di Giunta regionale del luglio 2013?

“Da parte nostra continueremo ad essere amplificatore della vicenda – dichiara Salvatore Siragusa – e non abbasseremo l’attenzione nè sulle procedure, nè sul destino dei lavoratori, nè sull’efficienza della Clinica perchè non abbiamo interessi da difendere se non quelli dei cittadini.”

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